2/16/2012

Il manuale del concertista (quello serio).

Da tempo diversi amici mi incitano a scrivere del mio mondo da concertista e di tutto quello che è legato ad esso. Tipo le tecniche. si perchè c'è bisogno di alcune semplici (e stupide magari, vedetela come vi pare) regole per muoversi in questo mondo fatto di date, venue, milioni di persone, biglietti e file interminabili. e si, di musica ovviamente. 
Alcuni non capiscono o semplicemente non condividono, altri preferiscono starne fuori. Noi, i concertisti (quelli seri, quelli di cui parla questo post) ne abbiamo fatto uno stile di vita. 
Chiamateci esaltati, chiamateci folli o come volete.. noi siamo solo normali persone con una grande passione per la musica. e se per molti un autografo o una foto con un artista famoso è una stupidaggine, beh per noi è un traguardo, e una bandierina da aggiungere alla nostra collezione. 
Ma passiamo appunto alla parte pratica. Cosa fa esattamente un concertista quando si sveglia la mattina del fatidico giorno tanto atteso? 
No, a dire il vero partiamo da molto prima, perchè tutto ha inizio quando la data viene annunciata. e quindi ecco a voi i vari passaggi.  

NOTA: premettiamo che ci sono le dovute variazioni ed eccezioni a seconda della location e del tipo di band o artista che si va a vedere. 
Stilerò quindi prima una piccola guida per rendere le cose più chiare e comprensibili: 

ROSSO - artista BIG - la venue in questo caso non conta, bisogna muoversi e basta. (vedi Noel Gallagher biglietti finiti in pochi minuti) - piazzarsi in fila dall'alba. 

VERDE - artista MEDIUM venue GRANDE - possiamo concederci un po' di calma ma non così tanta.

BLU - artista MEDIUM venue PICCOLA - comprare prima possibile, e il giorno del concerto presentarsi li davanti il prima possibile. 

GIALLO - artista SMALL venue PICCOLA (non capita quasi mai che facciano suonare qualcuno di poca importanza in un posto grande) - quasi sicuramente non andrà sold out, possiamo andare anche dopo l'orario di apertura delle porte. (caso raro - l'ansia ce lo impedirà e anche in questo caso andremo li presto aspettando da soli come i cani che arrivino almeno quelli del service.) 


  1.    1- I BIGLIETTI. perchè esiste la prevendita? 

Quando il promoter o la band stessa annuncia una data la prima cosa che scatta in ognuno di noi è il panico. ovviamente. quando poi torna la lucidità ci si informa sulle prevendite (certo, in caso in cui abbiamo la certezza -o quasi- di poterci andare. perchè molto spesso tocca fare anche trasferte, e non tutti possono permettersi il lusso.) 
La prevendita ci permette di acquistare il biglietto con largo anticipo rispetto alla data dello show, per avere la sicurezza di non rimanere poi a bocca asciutta (in caso si tratti di un colore ROSSO o BLU). Ma diciamo che nella maggiorparte dei casi preferiamo comunque tirarci via subito il dente e portarci a casa il biglietto appena possibile, custodendolo gelosamente in posti che generalmente solo noi conosciamo
           
           2- LA VENUE 
Non è di poca importanza conoscere il luogo in cui si terrà il concerto. bisogna informarsi su che tipo di posto è (palazzetto, locale piccolo, discoteca grande, ippodromo, stadio ecc ecc) sulla grandezza del palco, sulle entrate (quante ce ne sono e dove) dov è posizionato il palco rispetto all'entrata e a quanta distanza da essa; dove sono i camerini e i parcheggi per i tour bus, e così via. 
Tutte cose fondamentali da sapere per il concertista che solitamente (anzi diciamo sempre) vuole stare in prima fila
Questo ci porta automaticamente al passo successivo: 

           3. LA FILA 

Se si tratta di un colore ROSSO, BLU o anche VERDE (in quache caso isolato) la fila diventa il punto fondamentale attorno cui ruota TUTTO il mondo del concertista. Se stiamo andando a vedere una band BIG (vedi Strokes, Arctic Monkeys etc etc) la sveglia (per chi riesce a dormire) sarà sicuramente puntata all'alba. Chi conosce bene la situazione sa infatti che arrivare tra i primi è la cosa migliore per assicurarsi (almeno all'80%) il posto in TRANSENNA davanti al palco. e quindi snobbando colazione e convenevoli, zainetto in spalla (su questo torneremo più avanti) ci si reca alla venue e ci si piazza a terra stile barboni, armati di santa pazienza e determinazione, pronti ad affrontare le mille ore al sole o al gelo fino all'apertura dei cancelli. 

          4. LA CORSA (si parla sempre dei casi ROSSO - BLU
Mettiamo che siamo in fila dalle 10 di mattina, e i cancelli aprono alle 7 di sera. Verso le 5 del pomeriggio l'ansia comincia a salire e a divorarci dall'interno. Siamo quasi immobilizzati dal panico quando vediamo arrivare la security a togliere i lucchetti. L'adrenalina comincia a pompare in ogni vena del nostro corpo e nel momento in cui le porte si aprono e l'omone ci strappa il biglietto, ci sentiamo una forza dentro come se fossimo Superman Batman e Spiderman messi assieme. e corriamo; corriamo corriamo corriamo senza guardarci indietro. fino alla TRANSENNA. E' li che torniamo in noi e ci lasciamo morire. Attaccati a quella sbarra di ferro, guardando il palco a pochi metri da noi. E' li che possiamo dire: anche stavolta ce l'ho fatta.

Piccola nota: molti concerti vengono fatti d'estate, quando fuori ci sono 40° gradi all'ombra, e molti di noi (donne nella maggiorparte dei casi) sono soggetti a debolezze/svenimenti e cose del genere. Quindi tornando allo zainetto di cui si parlava prima, cosa fondamentale che non deve mancare -apparte schifezze varie e cioccolate- sono le bustine di zucchero. Quelle credetemi possono salvarvi la vita. L'acqua anche non deve mancare però cerchiamo sempre di berne poca per evitare di doverci spostare dal nostro posto per andare a fare la pipì. Un concertista è in grado di trattenere la pipì anche per più di 12 ore. Non fa bene lo so, ma tant è. 

        5. RESISTENZA Questo punto lo aggiungo io. 

Durante i live mi capita sempre di dover combattere con gente che vuole a tutti i costi spodestarmi dal mio posto (centrale semmai) in prima fila. Ebbene, VADE RETRO. Bisogna cacciare gli artigli (i gomiti funzionano uguale) e difendere il proprio territorio come fanno i leoni. Perchè se sono stata li in fila dalla mattina e ho rischiato di svenire e ho corso e ce l'ho messa tutta per riuscire ad essere li, certo non mi lascerò fregare. chiaro no? Così come se mi sento male cerco di resistere fino all'ultimo a denti stretti, anche se le costole mi si stanno frantumando. La transenna infatti non è la meta tanto ambita solo per poter dire "io stavo avanti" no, può essere (specialmente per noi che siamo basse e debolucce) una salvezza. Piuttosto che stare in mezzo e non vedere nulla, e venire sballottolati a destra e sinistra finendo magari schiacciati a terra, stando davanti hai una sicurezza: puoi respirare. e puoi reggerti in caso di spinte e pogo pesante. 

        6. POST-GIG 

Quando le luci si riaccendono la prima cosa da fare prima di abbandonare la postazione (e dopo essersi asciugati il viso dalle lacrime), è cercare di entrare in possesso di almeno un cimelio, setlist o plettro che sia. Per questo ci può aiutare il farci amici quelli della security (o nel migliore dei casi qualcuno della crew), e se siete fortunati vedrete che uno di loro prenderà una scaletta la piegherà per bene in quattro e ve la infilerà direttamente nella borsa per evitare che altre mani si intromettano e la strappino via. Bravi uomini loro. 
Poi se pensate sia finita qui vi sbagliate di grosso. Se avete studiato bene la venue (chiesto informazioni e scoperto cose) saprete già dove recarvi per la prossima mossa: all'uscita VIP (nb: molto spesso può anche coincidere con l'uscita normale). 
Il tempo d'attesa può variare dal quarto d'ora all'ora e mezza. (e se fuori ci sono -20 gradi beh... sperate allora di ricevere una degna ricompensa per aver rischiato la morte per assideramento.) ma quando poi lo/li vedete uscire, tutti i mali svaniranno. Credetemi, nel momento in cui ve lo/li trovate davanti a pochi centimetri, e i vostri sguardi si incontrano, le vostre mani si sfiorano nel passaggio del pennarello, capirete che è ne è valsa la pena. TUTTO, dalla sveglia all'alba, alla fila interminabile, alle costole frantumate, al freddo porco che vi ha quasi uccisi.. Tutte queste cose vi sembreranno nulla. e sarete già pronti a rifare tutto da capo
Basteranno un autografo, qualche foto e magari due chiacchiere, a far da cieligina sulla torta. 



Per chiudere, la conseguenza a tutto: 
POST-GIG DEPRESSION (non tutti ne soffrono, ma chi l'ha provata almeno una volta, sa di cosa parlo). 
A questo punto la vostra giornata da concertista sarà davvero giunta al termine. 
Se vi siete goduti il live, se magari hanno anche suonato la vostra canzone preferita del vostro album preferito, e siete riusciti anche a rimediare un autografo, beh cosa c'è da volere più? (forse andare via con loro in tour bus.. ma vaaaaabè.) Pienamente soddisfatti, felici e ancora agitati per l'emozione (seppur tristi perchè è già tutto finito) non ci resta che tornare a casa, aggiungere il biglietto e/o la setlist autografata alla nostra collezione, buttarci sul letto a luci spente, mettere in play l'ipod e rivivere nella nostra mente la magnifica giornata appena terminata, in ogni minimo dettaglio. e continuare a farlo fino al prossimo concerto. 
(Chiedo perdono per il finale sdolcinato ma era inevitabile.) 



Vorrei aggiungere solo un'ultima cosa. Capisco che a chi ci vede dall'esterno, a chi non fa parte di questo mondo, possiamo apparire ridicoli.. ma lasciate che vi faccia notare una cosa: quando una squadra vince lo scudetto, tutte quelle persone che festeggiano fuori lo stadio, con le bandiere i volti colorati e le trombette...?? Ognuno ha la propria passione, e ognuno le proprie soddisfazioni che derivano da essa. 
Che siano un concerto o una partita di calcio o una gara di formula1 o una sfida ai videogiochi.. Non è forse la stessa identica cosa?!? Quindi prima di chiamarci ESALTATI pensate a voi, a cosa fareste voi. 
Passo e chiudo.


3 commenti:

  1. sei fantastica MaYa ! :-D
    Fabio

    RispondiElimina
  2. Fino a 5 minuti fa, volevo andare ad un concerto, lo ammetto.
    Ma ora sto quasi male all'idea che non so nemmeno quanto dovrò aspettare.Voglio mettere in pratica questo manuale. Eh.

    RispondiElimina
  3. Io dico solamente che sì, mi sento ogni volta Batman o Superman o l'incredibile Hulk. Ma poi immancabilmente finisco per essere sorpassata da odiosi ragazzini nel fiore della gioventù. Brutta storia.

    ps: ci fai la guida "elimina fans molesti/combatti con la security/argomenta con gli organizzatori". SO che tu sai.

    RispondiElimina