7/20/2011

FIB 2011 Arctic Monkeys, Arcade Fire. Post-festival depression.


GIORNI 5/6/7

16.07
Sveglia presto, mare, sole, gelato, doccia e la mattinata e metà pomeriggio erano già andati. Alle 4 e mezza eravamo di nuovo in fila ai gates. C’era più gente del giorno prima e non eravamo le prime stavolta. Ma nonostante ciò la mia corsa ha fruttato più del pomeriggio precedente perché sono riuscita a prendere la transenna nel lato destro del palco e la visuale era perfetta anche da li.
Suona prima un gruppo indecente, la versione spagnola dei negramaro e la gente andava in delirio per le loro canzoni. Il cantante è anche sceso in tranenna e per un attimo i tizi dietro di me sono impazziti per cercare di toccarlo. Vabè. Ci aspettavamo un altro gruppetto locale e invece ci troviamo davanti i Tame Impala e io mi innamoro. Cioè Jay Watson sposami anche se hai 15 anni. Dei bambini adorabili e hanno tenuto il palco molto bene.
A un certo punto vedo la folla che si apre. Avete presente Gesù che divide le acque? Così. Non capivo cosa cazzo stesse succedendo. Poi ho visto che la Silvia si spostava e accanto a me c’era il vuoto. Poi guardo meglio. E no in effetti qualcuno c’era.. “è..è un nano? Cos è?..” era un bambino. Che mi guardava tutto fiero e col sorriso stampato in volto. UN BAMBINO. Rosso tra l’altro. Ho pensato che mio figlio sarà così. Rosso e conquistatore (di transenne) già da piccolo. Ero senza parole, guardavo la Silvia e ridevamo chiedendoci cosa cazzo ci facesse un bambino accanto a noi in transenna. Poi lui ci dice che era li per i Mumford e che poi sarebbe andato via. Gli chiedo una foto e il cazzo di vip ha dovuto anche pensarci su e poi con aria da superiore ha anche risposto “mm ok.. just one”. Ma tu guarda. Vabè comunque dopo 5 minuti è arrivato un bodyguard a prelevarlo perché il papà lo stava cercando. BHE ECCO mi sembrava strano. Tutto torna alla normalità.
Mumford & sons. Dio mio uno dei live più belli che abbia mai visto in vita mia. Che i testi sono stupendi e fanno piangere lo sapevamo già..ma sentirli live è tutta un’altra cosa. E Marcus poi che cazzo di voce ha?! Mamma mia. Brividi.
Eravamo state tranquille fino a quel momento, larghe e senza spinte. A un certo punto mi ritrovo un braccio che tenta di infilarsi con prepotenza in transenna, lo spingo via ma poco dopo mi ritrovo una tizia ubriaca accanto. E poi ancora un’altra. E dietro di loro un tipo che dire ubriaco è poco. Dietro di noi c’erano delle ragazze italiane e una di loro dice “oh cazzo questo sta pisciando qua. Mi sentivo una cosa calda sul piede non capivo cosa fosse poi ho capito. Si si sta proprio pisciando qua. In seconda fila.”  VOLEVO MORIRE. Non ero vicina a lui per fortuna ma mi son sentita male per un attimo. Che schifo dio mio. Penso sia stata la prima volta in vita mia che ho odiato un inglese. Comunque poi non appena gli Arctic Monkeys hanno messo piede sul palco è cominciato il delirio. Non come la sera prima per fortuna, passava meno gente sulle nostre teste e noi eravamo belle salde e ancora respiranti in transenna.
Finchè quello stronzo ubriaco non riesce ad arrivare dietro di me e mi piazza un suo gomito nella costola. Gomito che è rimasto li per un’ora e mezza di set eh. Un dolore cane che avrei voluto morire e il suo braccio era qualcosa di viscido e mi veniva da vomitare se pensavo che prima aveva pisciato li in mezzo mi faceva schifo averlo appiccicato addosso e mi faceva malissimo per tenere le sue cazzo di braccia attorno alla sua ragazza ubriaca. Ho pianto tutto il tempo per il dolore mentre gli Arctic suonavano vecchie e nuove e il bodyguard voleva tirarmi fuori a tutti costi. Ma mi sono opposta fino all’ultimo. Veniva a portarmi l’acqua ogni volta che vedeva l’espressione di sofferenza sul mio volto (cioè sempre.) ma guardare Alex  ballare la macarena e togliersi la giacca mi ha dato la forza per lottare. anche se credo di aver perso i sensi per qualche secondo, perchè ad un certo punto ho visto LA LUCE. ...Escono. Poi encore con suck it and see meravigliosa, il tizio puzzone intanto era sparito e mi sono goduta fluorescent adolescent e 505. Ero viva e ce l’avevo fatta anche stavolta. La Silvia era ancora accanto a me tutta intera e quando ci siamo ricongiunte alle altre 2 stavano bene anche loro. Diverbi riguardo il live, chi li preferiva prima (io) chi li preferisce ora (la Chiara) però giungiamo ad un’unica conclusione: li amiamo. xD
Eravamo troppo distrutte per rimanere per i primal scream che abbiamo sentito solo in lontananza mentre tornavamo al camp.
Big Jim era già nella sua tenda che dormiva e tra una chiacchiera e l’altra siamo crollate anche noi.

17.07
Ultimo giorno di festival. Eravamo più che distrutte ma era l’ultimo sprint, e dovevamo farcela. Ultimo bagno al mare, acqua sporchissima e agitata. Andiamo via subito e torniamo al camp a prepararci. Alle 5 eravamo ai cancelli, poca gente. Molti erano già andati via. Sapevamo che ce l’avremmo fatta anche stavolta. Anche se io e la Silvia avevamo in corpo solo un frutto e mezzo litro di coca cola.
Ero al limite delle forze ma quando si sono aperti i cancelli ho corso di nuovo come il giorno prima e ancora una volta ho preso la transenna. Ci mettiamo io e la Silvia lato sinistro, e la Chiara e Iasmine lato destro. Separate ancora una volta ma vabè
I primi a suonare erano i The Coronas dei simpatici irlandesi che avevano un seguito degno di ragazzine con bandiere e facce pittate di verde bianco e arancione. Che carini.
Poi mi sa che mi sono persa qualcosa perché doveva esserci un’altra band ma non ho capito perché mi sono ritrovata i Noah & the Whale davanti :o ed erano.. UAO :o
Intanto.. ricordate Rudy? Il bimbo rosso in transenna del giorno prima? Ecco.. a un certo punto eravamo sedute a mangiare una mela (no..non ho mangiato altro si può dire.) e davanti a noi si palesano mamma papà e figlio di 5 anni con tshirt degli Arcade Fire.  WHAAAAT?!  “no ma restate solo per i Noah vero?” “no no il bambino vuole vedere gli Arcade. È il suo sogno.” Ma se ha 5 anni dio mio. E no niente erano li. Ci chiedono di fare spazio al piccolo in transenna e ok. Lo facciamo tanto eravamo larghe.
Torniamo ai Noah..Charlie è un vero lord. Ma hanno tipo suonato pochissimo un quarto d’ora meno del dovuto e non si è capito perché. Ah non mi è piaciuta tantissimo five years time, senza ukulele non è la stessa cosa u.u
Poi c’hanno messo tipo un’ora per montare lo stage dei Portishead e il bambino era ancora la. Allora io penso “vabè dai ora andrà via.” No ma che. Intanto erano finiti di nuovo dietro e io mi ero ripresa il mio posto, ma la mamma lo teneva in braccio ed era praticamente appoggiata sulla mia schiena. Al che mi giro e le dico “senti non è che puoi farti un passo più in dietro perché il bambino mi fa male così..” Ha cominciato una lagna assurda si è alterata sola sola. Io non le avevo detto di andare via ma solo di togliermi il cazzo di bambino dalla schiena. Al chè le dico “ma lo sai che è pericoloso qui per lui si?” non dovevo farlo. Mi ha chiesto se avessi bambini, ha detto che non dovevo permettermi di dirle quello che doveva fare con suo figlio ecc ecc mi sono girata e ho fatto finta di nulla. Allora ha comincito a fare casino con delle ragazze accanto a lei che la spingevano. Ma dio mio cosa vuoi?! Sei a un concerto che ti aseptti che stanno tutti belli e tranquilli?!? Finisce di fare casino e ci chiede di nuovo di fare spazio per suo figlio. Io intanto mi ero alterata e dico alla Silvia che da li non mi sarei mossa, lei però ha più buon animo di me e l’ha fatto infilare tra noi due. Ok non mi dava fastidio basta che suo papà non mi spodestava con le sue braccione da ex carcerato.
Cominciano i Portishead. E io ero tipo bho..catapultata anni indietro.. a quando li ascoltavo e a quando la mia macchina prese il nome di Beth Gibbons. (la cantante per chi non lo sapesse). Un set pazzesco lei è una diva, ha una voce fantastica anche se sembra che stia per svenire da un momento all’altro per tanta robba che ha in corpo.
Su wondering star mi emoziono e su roads penso ad Angelo che sarebbe morto se fosse stato li. Poi lei scende e quando viene dal nostro lato le dico “oh my god i love you” e lei mi guarda con l’espressione più tenera di sempre e mi accarezza il viso. Ed è stato tutto molto bello.
“Insomma volete proprio rimanere qui per gli Arcade Fire?” – “sisi il bambino vuole rimanere.” Certo proprio il bambino guarda, che si abbiocca ogni 5 minuti. Vabè troviamo il lato positivo, se mai Win dovesse scendere sicuro verrebbe a salutare un nanetto con la sua maglietta. E noi gli siamo di fianco.
Un’altra ora per montare tutti gli 800 strumenti che hanno gli AF e noi stramente eravamo ancora belle fresche, libere di poterci muovere, nessuna spinta. E pensavo.. “vabè a momenti cominciano a spingere.. a momenti il bambino si sente male e va via..” ma che.
Arrivano sul palco e cominciano ready to start. Win è ENORME. WILL è DIO. Regine è una fata. Gli altri sono.. gli altri. Sono SPETTACOLARI. Ho cantanto saltato e guardato incredula mentre le canzoni si alternavano e STAVO BENE. Nemmeno una spinta. Il bambino continuava ad abbioccarsi..menomale che era il suo sogno!! Ehhh giàà. The suburbs, rebellion. Delirio. Emozione pura.
Will corre dal nostro lato e si arrampica sul palo delle luci. Fino all ultimo gradino. Lancia il tamburello e le bacchette e per un attimo l’ho visto schiantarsi a terra. Un pazzo fottuto. Poi è risceso ed è tornato a saltare come un forsennato per tutto il palco. Dio mio quanto lo amo. Crown of love ero così sconvolta emotivamente che non ho nemmeno pianto. Wake up. Il finale. Niente palloncini ma ero tipo in estasi. Sapete che significa il concerto perfetto?! Quello. Guardare una band con i contro coglioni che suona da dio e suona canzoni stupende e tu sei la e non stai nemmeno lottando per sopravvivere. Asciutto e tranquillo come se fossi al teatro. Sembrava un cazzo di sogno. E la cosa che mi ha svegliata è stata il bodyguard che ha portato il tamburello di regine al bambino del cazzo che ha dorito tutto il tempo. Ho provato a toccarlo ma mi ha tipo linciato una mano. Nano di merda mi auguro che non prenderai mai più una transenna in vita tua. U_U
Ed era finito. Tutto. Abbiamo atteso inutilmente per una setlist ma non ci hanno accontentate. Il tipo del Fib sale sul palco a ringraziarci di essere stati li tutti quei giorni e ci da appuntamento all’anno prossimo. Lacrime. Non ci potevo credere che era già finito tutto. E non potevo credere che non avevo nemmeno una goccia di sudore e un qualcosa di rotto dopo un concerto degli Arcade Fire. E che gli Arcade Fire sono tipo la perfezione.
Ritroviamo le altre, andiamo al camp a smontare le tende e a a fare l’ultima pipì in quello schifo di bagni, prendiamo la nostra roba e ci incamminiamo tristi verso la stazione. Arriviamo li alle 5 e c’è il quadruplo della gente di quando siamo arrivate.

18/07
Prendiamo il treno per Valencia ed era più scomodo di quello dell’andata e io avevo un cazzo di sonno peggio dell’andata ma appena mi appisolavo rischiavo di cadere a faccia a terra e quindi niente dovevo lottare per rimanere sveglia. E l’ho dovuto fare per un’ora e mezza, mentre un ubriaco di colore mi dormiva accanto. Arrivate a Valencia salutiamo Iasmine e andiamo all’aeroporto. Li ci separiamo anche dalla Chiara e attendiamo mille ore per il nostro volo. Eravamo tristi e stanche, e non mi sono nemmeno accorta quando siamo salite sull’aereo e quando siamo atterrate perché penso di aver dormito tutto il tempo. Arrivate a Roma ci dividiamo anche io e la Silvia e la tristezza mi assale ancora di più. Un’ora e mezza per tornare a casa e da ieri sono nella stessa condizione: triste vuota e depressa. Voglia di fare nulla. paura di guardare video e ascoltare musica. Ancora incredula per quanto successo nei giorni passati. Non so quanto durerà questo stato, riabituarmi alla vita di tutti i giorni a vedere gente normale e non avere 8 ore di live al giorno sarà dura.

Che dire.. credo sia tutto ho scritto veramente tantissimo e sicuramente avrò dimenticato qualcosa. cuori per quelli di voi che hanno letto tutto, meno cuori per chi si è fermato a metà.
Evito la cosa dei ringraziamenti alle donne che erano con me perché tanto sono scontati, lo sapete già che vi amo ecc ecc. scusatemi solo se a volte sono stata antipatica o se involontariamente vi ho dato risposte acide, ma erano stanchezza e ansia che prendevano il sopravvento. :*
solo una cosa vorrei dire che sono tanto fiera di me stessa. Perché chi mi conosce sa che non ho un minimo di forza, che sono debole che sono anemica che ho la pressione praticamente inesistente e quindi ogni volta mi chiedo come faccio a sopravvivere a tutto ciò. Soprattutto in una situazione del genere…e voi mi direte ma perché lo fai?! Sei scema? Bhè..c’è gente che prova piacere drogandosi, chi giocando a calcio..io ne provo ascoltando/guardando musica live. Perché è l’unica cosa che mi fa sentire viva. L’unica cosa che mi regala emozioni. E finchè potrò continuerò a farlo. E niente.. sono fiera di me.
Chiuderò con una citazione da Almost Famous perché credo rispecchi il mio stato attuale:

“and if you ever get lonely, just go to the record store and visit your friends..”
So long my friends and adversaries.. and STAY CRAZY!

The Strokes live @ FIB. My third time. ♥


GIORNO 4

15.07

Niente vento durante la notte, ah e una cosa NIENTE INSETTI O__O NIENTE FOTTUTI RAGNI cioè è stato il campeggio perfetto l’unico inconveniente era il caldo porco che arrivava alle 8 e se non uscivi dalla tenda al volo ti ammazzava.

Era IL giorno. Finalmente era arrivato. Ora si cominciava sul serio. Il festival vero e proprio.

Do il buongiorno a Big Jim e mangio una mela all’ombra delle nostre tende, mentre l’ansia mi divora dall’interno. Aspetto le altre e andiamo a vedere com’è la situazione davanti ai gates. Niente. Nessun pazzo già in fila dal mattino. Mi tranquillizzo. Ma la tentazione di accamparmi li avanti da sola a morire è forte. Le altre mi fanno capire che è una stronzata e che la gente è tutta al mare o collassata da qualche parte nel camping a smaltire i postumi. Mi lascio convincere e andiamo a spaparanzarci al fresco sotto i tendoni di un bar che sparava musica truzza e vecchia 24 ore su 24. Ho visto degli indie mod chic ballare Jennifer Lopez. Questa cosa mi ha segnata a vita.

Le ore passano e ogni tanto qualcuna di noi va a controllare la situazione, ma è stato tutto tranquillo fino alle 4, quando Iasmine arriva dicendo “ragazze c’è qualcuno li davanti..ma così..cioè non sono nemmeno in fila..giusto qualcuno..” panico. Prendo le mie cose e vado. Cioè andiamo. Li troviamo la Marta e la Lilia da Milano con furore e ci accampiamo con loro a mangiare frutta e maledire l’organizzazione del concerto di vigevano. Arriva gente, ci spostiamo davanti ai cancelli. Ci scriviamo cose un po’ ovunque conosciamo altri italiani e prima di rendermene conto eravamo in fila alle transenne aspettando che aprissero. “ok adesso dobbiamo correre ragazze. È impossibile perché il palco è lontanissimo ma..dobbiamo correre.” – “no ma dai ma vuoi che tutta questa gente qui si metta a correre per un km e mezzo?! Ma no dai si andrà tranquilli…” no. Ok se volevi la transenna dovevi fare la staffetta. E infatti…….. riesco ad arrivare in seconda fila dietro la Chiara e Iasmine. DEPRESSIONE. Ho passato credo 4 ore a deprimermi. Intanto 2 band spagnole suonavano e io non le cagavo di striscio.
Arriva Brandon Flowers e io ero li che lo guardavo e pensavo..”sono in seconda fila. Per la prima cazzo di volta nella mia vita sono in seconda fila. E non vedo un cazzo perché Chiara e Iasmine sono altissime. E non vedo Brandon e la gente è ancora tranquilla. Figuriamoci DOPO.” E scoppio a piangere mentre parte jilted lovers. Se mi fossi vista dall’esterno avrei riso tantissimo di me. Come si fa a piangere su jilted lovers??! :°D al che la carissima Iasmine a cui devo un polmone e tutto quello che vuole riesce a spingere un po’ la tipa di fianco a lei e creare un posticino per me. Mi ci infilo. Transenna. Stavo scomodissima ma chissene. Non la mollo più. Mia.
La tipa accanto intanto mi odiava, ero anche stata carina con lei prima. Le avevo scritto the strokes sul braccio e avevamo scambiato qualche chiacchiera perché anche se era spagnola viveva a milano e quindi niente..mi ha odiata un po’ credo finchè le cose non si sono sistemate e siamo state comode (per modo di dire) entrambe.
Intanto Brandon aveva finito di ballare il flamenco e fare i suoi urletti da checca, e avevano montato già lo stage per gli Elbow. Quando sono arrivati eravamo già completamente schiacciati e i bodyguards avevano già tirato via dalla folla un alto numero di morenti. E menomale che sono calmi, apparte stupendi vabè. È stata una cazzo di lotta alla sopravvivenza, il cantante incitava la gente a non spingere ma nemmeno lui buon uomo è riuscito a calmare la furia di 80 mila persone. Intanto io dicevo alla Silvia di reggersi a me con tutte le sue forze e di non mollare. Ma quando hanno montato lo stage degli Strokes la situazione era già critica. Gente svenuta, senza scarpe, sanguinante continuava a venir fuori dal nulla, passando ovviamente sulle nostre teste e uccidendoci. Era un continuo. Sembrava di essere in guerra. Ogni cazzo di minuto vedevi qualcuno volare in infermeria. E DOVEVANO ANCORA COMINCIARE. Ho davvero avuto paura anche se ormai io ero salda alla transenna.
Vengono su e attaccano di nuovo con NYCC. Io per la prima volta non piangevo. Sono stata tutto il tempo a bocca aperta perché sono stati fottutamente DIVINI. Cioè quello di vigevano e quello dell’anno scorso erano concertini in confronto. Anche se qui Julian ha interagito meno col pubblico ha solo detto tipo “yo no abla espanol….. estrellas…la luna… me llamo..” e cose così a caso per l’idiota che è ♥
Dopo alone together è partita reptilia e io mi sono girata verso la silvia per dirle di reggersi forte ma quello che ho visto non mi è piaciuto per niente :S la poverina non respirava e nonostante il ragazzo accanto a lei cercava di aiutarla non ce l’ha fatta. L’omone che voleva tirarla via già alla prima canzone stavolta è venuta a prendersela sul serio :( e mi sono sentita così male per lei come se stesse succedendo a me. Non ci volevo credere :( però poi per fortuna almeno per me non so come lo show è andato avanti. Ho cominciato a piangere su under control che credo non suonvano dal.. bho..un’eternità e sentirla live è stato sublime. Durante hard to explain invece credo di aver visto per la prima volta la morte in faccia. Seriamente a un certo punto ho sentito un crack nelle mie costole. Un crack che non mi è piaciuto per niente. Ho tipo sbarrato gli occhi e pensato “oh mio dio adesso mi si spacca tutto e muoio.” Cioè non ho mai avuto così tanta paura in vita mia come in quel fottutissimo momento. Ma non potevo farmi spazio dietro e tutto quello che ho potuto fare è girarmi di lato per riprendere aria. Rimettermi a posto dopo è stato un casino ma ormai avevano finito. Ed ero viva. Respiravo ancora e non mi faceva male nulla quindi avevo ancora tutte le ossa intatte. Ma vi giuro la paura che ho avuto è stata troppa. Però se fossi morta ad un loro live sappiate che sarei morta felice.
Vanno via e a differenza di tutti gli altri frontaman che hanno detto cose tipo: “take care..stay safe..drink a lot of water..” ecc ecc.. Julian lascia il palco con un “STAY CRAZY”. Il solito. ♥

Insomma quello appena finito era stato IL concerto della mia vita. È vero che ho rischiato di morire o di rompermi qualcosa ma una volta andava fatto. Ora vi prometto che per un po’ me ne sto buona.. .. .. u.u

Mi riunisco con le altre andiamo a prendere la Silvia in infermeria che era tipo la persona più triste al mondo e se avessi potuto le avrei regalato un altro loro concerto subito in quel momento solo lei e loro senza spinte e tipi violenti. L (e me ovviamente u_u ehh bhe oh u.u).
Mancavano ancora i Friendly Fires ma vederli dalla folla non era davvero il caso .Chiara e Iasmine intanto rientrano in tenda e io e la Silvia rimaniamo in una zona tranquilla a ballare e goderci le meravigliose danze di Ed Macfarlane. Cioè se vi capita andate a vederli, apparte che sono bravissimi dal vivo, ma lui è un cazzo di genio. Si muove in modo assurdo fa cose assurde e nonostante balli come un forsennato ha anche la voce per cantare!!! Bellissimi e bravissimi. ♥
La prima tappa era fatta, eravamo nonostante tutto ancora tutte intere e potevamo andare a dormire un paio d’ore per ricaricarci. Tornate alla tenda troviamo un gruppo di ragazzi che secondo me erano svedesi ma secondo la Silvia australiani, che coverizzavano little lion man dei Mumford! Erano troppo bravi e intonatissimi e come ha detto la Silvia sembravano fatti all’ikea tanto che erano perfetti. Sentiamo altre due canzoni e filiamo in tnda a dormire.


Let's go to Benicassim!


GIORNI 2/3
13.07
Mi sveglio dopo 3 ore e sto ancora pensando alla mano di Fabrizio Moretti nella mia. “Buongiorno Chiara cosa facciamo oggi? Ah, andiamo al FIB? Davvero? Oh cazzo.”


Bus per la stazione, treno per milano, metro per centrale, navetta per orio al serio, e siamo sull’aereo. “STIAMO ANDANDO AL BENICASSIM?!” – “in realtà non volevo dirtelo ma..tutto questo aereo ci sta andando.. mmm” – “bhè si ma speriamo che almeno ci siano dei fighi non come quello seduto accanto a te..” – “bhè si dai ci saranno un sacco di inglesi..” –asdfjgòdghfdgk. Discorsi seri tra me e la Chiara.
Un’ora e mezza dopo siamo a Valencia, (“VALENSI?!?! DOVE?!?!” – “no..non Valensi…Valencia…… ma…. oddio...”) […cose che non possono essere spiegate..]. Agli arrivi troviamo la Silvia e Iasmine ad attenderci. Saluti baci abbracci e mi ritrovo ancora a parlare della cazzo di mano di Fab. 
E basta Maya su.
Valencia sarebbe una bella città, se solo non facesse questo dannatissimo caldo porco. E se solo avessero dei treni un po’ più decenti. I sediolini più scomodi della storia, ve lo giuro. E io avevo un cazzo di sonno che non vi sto a dire e non sapevo come star seduta e avevo una 50 enne inglese che mi metteva il culo in faccia ogni 3 secondi per arrampicarsi a prendere il suo stupido bagaglio. Ma ok va bene così. Ci rendiamo conto che stavamo viaggiando praticamente nel nulla. Attorno a noi c’erano solo kilometri e kilometri di..paglia..e terra. Poi a un certo punto è arrivato anche il mare però. e poco dopo eravamo nella stazione di Benicassim.
 L’insegna FIB Festival ci fa sbarellare un attimo poi decidiamo che non è il caso rimanere li in stazione ad ustionarci e così chiediamo come poter arrivare al festival senza dover camminare 80 mila ore sotto al sole. Ma ovviamente non avevamo calcolato che è un festival internazionale e che è tutto ben organizzato e quindi prendiamo una delle navette FIB e dopo 2 minuti siamo li all’ingresso. Piccola parentesi, dovete sapere che io e la Silvia oltre ai nostri zaini avevamo un borsone da portare in 2 con dentro la tenda e i sacchi a pelo, e quindi la cosa era un po’ comica, perché io dovevo muovermi con lei ma dovevo seguire la Chiara perché il mio biglietto era a suo nome. È stato comico, si.
Ci mettono il braccialetto e ci indicano l’area camping che era tipo a 2 kilometridicamminatasottoilsole da li. Andiamo e intanto guardiamo la gente che era già li, devastati, ubriachi, bruciacchiati. Amavo già quel posto e sapevo che l’avrei amato ancora di più.
Il camping era ben attrezzato, avevano messo dei teloni bianchi per riparare dal sole.. ovviamente a noi è toccata la zolla senza nulla. Mi sembra ovvio. Ci facciamo andar bene anche questo e cominciamo a montare la tenda. 3 ore di risate dopo avevamo finito. Io e la Silvia abbiamo dovuto rifare la nostra 2 volte, tanto così per farvelo sapere. I nostri vicini erano adorabili, soprattutto Big Jim, l’uomo delle tende. Se non ci fosse stato lui la mia adesso sarebbe chissà dove in spagna..spazzata via dal vento. Grazie uomo dei monti, rimarrai sempre nel mio cuore.

Parentesi su Big Jim: questo tizio abbiamo capito che è venuto al FIB non per i concerti, ma per donare il suo aiuto a gente bisognosa e impedita come noi, e per andare a fare escursioni sulle montagne. Il resto del tempo era in tenda a emettere strani rumori da ogni parte del suo corpo e a ricordare al suo “mate” quanto gli volesse bene. Un uomo dorabile insomma.
Torniamo a noi. Erano tipo le 19 e il sole scottava ancora come se fossero le 14 e non avevamo nemmeno una bottiglia d’acqua. Era tempo di andare in ricognizione, per fare un po’ di spesa e vedere un po’ come funzionavano le cose.
Prendiamo il bus per la città e andiamo alla ricerca di un supermercato. Cioè a Benicassim incontrare una persona normale era una cosa rarissima. Fibers ovunque, in ogni angolo. Buttati a terra a mangiare o dormire o a prendere il sole. Città invasa. Insomma facciamo la spesa compriamo qualcosa per sopravvivere (mele, grazie di esistere.) e dopo un giro in città torniamo al camping per riposarci un po’. Eravamo tutte già distrutte e il bello doveva ancora venire.
Ci ritiriamo nelle tende con l’intenzione di passare la prima notte dormendo per riprendere un po’ di forze. Ma de che. UN VENTO ragazzi che ho pensato “ecco ora arriva un uragano e ci spazza via tutti” la Chiara che ogni tanto cacciava la testolina dalla sua tenda per dirmi “Mayaaa ho pauuuraaa”. le tende sembravano prendere il volo con tutte noi più gli zaini dentro. Era una cazzo di cosa ASSURDA. Una nottata terribile. Poi mi giro a trovo la Silvia che si sentiva male. che ve lo dico a fare. Una nottata del cazzo ecco. Nonostante tutto credo di aver dormito un 4 ore.

14.07
Se la prima visita ai bagni chimici non era stata così terribile, quella della mattina dopo mi voleva far desiderare di essere in un albergo a 5 stelle. Traumatizzante. Ma la puzza più che altro. E io e la Silvia ci chiedevamo “ma dove cazzo va a finire tutto?!” un furgoncino con una pompa che emanava una puzza da far venire il vomito poi c’ha dato la risposta. …… la doccia non era male, l’acqua era gelida ma almeno ti faceva passare tutta la stanchezza e i dolori. E uscita di li ti sentivi rinata. 

Vamos a la playa. Spiaggia stupenda, chi mi conosce sa che io odio la sabbia, ma cazzo pagherei oro per avere quella sabbia sulle nostre spiagge. E l’acqua trasparente e non tanto fredda. Ho amato il mio primo bagno al mare dopo 2 anni senza vederne l’ombra.
Dopo aver incontrato il sosia più figo dello stesso Bradley Cooper e aver rubato un cartone gigante dalla spazzatura, torniamo alle tende per creare il nostro capolavoro da mostrare agli Strokes e prepararci per i primi live.
Andiamo ai gate con tutta calma perché non ci interessava stare davanti per Paolo Nutini e ci sediamo davanti quello che pensavamo fosse il main stage. “ah però..dai..dalle foto sembrava MOOOLTO più grande. È minuscolo dai..li tocchiamo. Cazzo che bello.” – “ehm..ragazze… questo è il palco piccolo………..il main stage è da tutt’altra parte.” Ah. Eeeecco…. Andiamo al VERO main stage e si bhè era un tantino più grande. Ma la cosa assurda era lo spazio davanti..la platea..chiamatela come vi pare..cioè enorme. Mi cominciavo a chiedere come avrei fatto a rimanere viva li avanti..con 80 mila persone dietro. O.o
Io e la Silvia decidiamo di vedere Nutini con calma da dietro, ma piano piano durante il live siamo finite a ballare in mezzo al casino. Non ne possiamo proprio fare a meno eh?! Lui figo, e probabilmente ubriaco. Bel live ma niente di che. La gente invece bho..li adoravo TUTTI da primo all’ultimo. Gente vestita in modo assurdo, tipi improbabili con il culo al vento, travestiti e così via.. e senza accorgercene erano già le 3 e mezza del mattino. 

The Strokes @ Vigevano (+ FIB 2011)



GIORNO 1

Visto che devo farlo ci provo. Non so nemmeno da dove cominciare e non so se avrò la forza morale per finirlo, ma come detto ci provo.
Partiamo dall’inizio. Ovvero dall’ 11 luglio, lunedi.

Vado in stazione alle 21 convinta di dover prender il treno per milano alle 23 per essere in centrale la mattina dopo alle 7. Vado alle macchinette faccio per acquistare e mi spunta una strana scritta che dice “su questo treno non ci sono posti disponibili”. Faccio finta di niente e ripeto la procedura. Per tipo 4 volte. Non ci potevo credere. Ho maledetto Trenitalia e il loro sito del cazzo che da casa me li dava ancora disponibili e ancora nel panico continuo a premere tasti a caso mentre uno di colore dietro di me mi diceva cose che non voglio sapere. Insomma primo treno per milano la mattina dopo freccia rossa delle 6 e un quarto. Acquista. 91 euro. E intanto pensavo: “minimo dovranno limonarmi tutti e 5. A turno.”
Vado dalla mia amica, dormo 4 ore scarse e sono di nuovo a termini. Finalmente parto. Più mi avvicino a milano più l’ansia sale. La Chiara alle 8 mi scrive che sarebbe andata a prendere i posti in fila e io non potevo credere che erano le 9 ed ero ancora su un treno. E che prima delle 12 e 30 non sarei stata li al castello. Non ci potevo proprio credere. Arrivo in centrale recupero la Fede e ci fiondiamo a prendere il primo treno per vigevano. Era tardissimo. E dovevamo ancora passare in hotel a posare gli zaini. E c’era un caldo boia e io ero già distrutta e l’aria condizionata del treno mi aveva già fottuto testa e gola. Stavo malissimo e tutto quello che riuscivo a pensare era: “è solo il primo giorno..come c’arrivo a lunedi prossimo?!?” .
Arriviamo finalmente in hotel dopo aver socializzato con un autista di vigevano convinto stessimo andando a vedere tipo Irene Grandi al palazzetto. Si. Uguale guarda.  Posiamo tutto ci rinfreschiamo pipì e via a raggiungere gli altri in fila. Non c’è poi così tante gente e non è difficile scavalcare tutti e sederci vicino Chiara Claudia e gli altri che sono avanti. Grazie a dio. Mancano poche ore all’apertura ma siccome siamo in italia aprono con un’ora e mezza di ritardo. Bustina di zucchero, corsa, transenna lato julian/albert. Ora posso finalmente rilassarmi anche perché al loro set mancano solo DIECI ORE. Cominciano a suonare gli Elizabeth e poi Dan Black (ex cantante dei Planet Funk) e io non mi degno nemmeno di alzarmi da terra. Tocca ai Glasvegas. Credetemi se avessi avuto una cosa appuntita mi sarei squartata le vene. DIO MIO CHE PALLE. Un’unica canzone senza fine. Un’unica tonalità. Un’ora di agonia. Poi i Verdena. “vabè dai tanti anni fa mi piacevano che sarà mai..” penso io ingenua. DIO MIO CHE PALLE parte 2. Ma che musica è scusate?! Il prossimo che mi dice che sono fighi lo prendo a calci nelle palle. Scusate la finezza ma non si possono davvero sentire. Almeno speravo in un pezzo vecchio. No zero. Insopportabili. I Chromeo invece hanno fatto uno show pazzesco, loro sono davvero bravi.. peccato per il genere.
E intanto nel castello di fronte si affacciano a turno Nikolai e Nick e l’adrenalina comincia a pomparmi in ogni cazzo di vena.
Finalmente arrivano le 11. Si spengono le luci e come sempre comincio a piangere così senza un motivo preciso. Li vedo arrivare sul palco Fab si siede e dà un colpo sulla cassa. Un nano secondo e avevo già capito: new york city cops. Delirio. Poi parte alone together e io volevo morire di gioia. reptilia, machu picchu, last nite, taken for a fool, Albert mi sorride, muoio per 5 secondi e poi is this it e under cover of darkness che live è ancora più figa. Parte the modern age e dopo meno di un minuto si stacca tutto. “COSA CAZZO SUCCEDE?!?” panico. Urla. Fischi. Julian alza le braccia per dire che gli dispiace e non sa cosa sia successo. Ok torna la corrente, ci riprovano. Riparte the modern age. BUM. Di nuovo salta tutto. Passano altri 2 minuti di silenzio, poi si scusano e attaccano con whatever happened. Tutto bene. Julian si eccita a guardare noi della prima fila in costume/reggiseno/mezze nude. Life is simple in the moonlight, “ecco adesso c’è la parte più bella di tutta la canz…” BUM. salta di nuovo tutto gesù cristo. Intanto Albert rassegnato si siede su una cassa mentre Julian non sa se scendere o meno. Fa la finta “mi butto o non mi butto?!.. ok mi butto va” torna la corrente, Julian è in mezzo a noi mi ci aggrappo a cozza e mi lascio morire per altri 10 secondi. Torna su e ripartono con someday e poi YOLO e poi Niko mi saluta come un anno prima quando gli urlo “YO NIKOLAAAII” poi su you’re so right va di nuovo via tutto. E Jules dice che la sua voce è troppo forte da far saltare l’impianto :P Intanto Arriva sul palco anche Ryan mentre Julian e Albert si mettono a ballare abbracciati e poi non ho capito più niente perché mi sono ritrovata Fab tra le braccia. . . .
Si scusano ancora una volta ma ormai con tutte le interruzioni avevano finito il tempo a disposizione, ci salutano con take it or leave it e se ne vanno. Io ero nella disperazione più totale, è durato pochissimo non hanno finito la scaletta, hanno lasciato 2 pezzi a metà. Non poteva finire così, non ci potevo credere. Intanto la gente di merda da dietro lanciava bottiglie di vetro e birra sugli strumenti. La cassa di Fab ha rischiato di sfasciarsi almeno 5 volte e quelli della crew avevano paura di uscire a staccare tutto per paura di essere colpiti. Italiani di merda. Io intanto non mi smuovevo da li perché volevo a tutti i costi la scaletta, e dopo una crisi di nervi un buon uomo è venuto a portarmela. Usciamo e andiamo al parcheggio dei tourbus sperando di trovarli li, ma non se ne vede manco l’ombra. Sconfortate e tristi ce ne torniamo in albergo e io cerco di realizzare che da li a 2 giorni li avrei rivisti al Benicassim. Prima di poterci riuscire però, mi addormento pensando alla mano di Fab nella mia.