7/20/2011

The Strokes @ Vigevano (+ FIB 2011)



GIORNO 1

Visto che devo farlo ci provo. Non so nemmeno da dove cominciare e non so se avrò la forza morale per finirlo, ma come detto ci provo.
Partiamo dall’inizio. Ovvero dall’ 11 luglio, lunedi.

Vado in stazione alle 21 convinta di dover prender il treno per milano alle 23 per essere in centrale la mattina dopo alle 7. Vado alle macchinette faccio per acquistare e mi spunta una strana scritta che dice “su questo treno non ci sono posti disponibili”. Faccio finta di niente e ripeto la procedura. Per tipo 4 volte. Non ci potevo credere. Ho maledetto Trenitalia e il loro sito del cazzo che da casa me li dava ancora disponibili e ancora nel panico continuo a premere tasti a caso mentre uno di colore dietro di me mi diceva cose che non voglio sapere. Insomma primo treno per milano la mattina dopo freccia rossa delle 6 e un quarto. Acquista. 91 euro. E intanto pensavo: “minimo dovranno limonarmi tutti e 5. A turno.”
Vado dalla mia amica, dormo 4 ore scarse e sono di nuovo a termini. Finalmente parto. Più mi avvicino a milano più l’ansia sale. La Chiara alle 8 mi scrive che sarebbe andata a prendere i posti in fila e io non potevo credere che erano le 9 ed ero ancora su un treno. E che prima delle 12 e 30 non sarei stata li al castello. Non ci potevo proprio credere. Arrivo in centrale recupero la Fede e ci fiondiamo a prendere il primo treno per vigevano. Era tardissimo. E dovevamo ancora passare in hotel a posare gli zaini. E c’era un caldo boia e io ero già distrutta e l’aria condizionata del treno mi aveva già fottuto testa e gola. Stavo malissimo e tutto quello che riuscivo a pensare era: “è solo il primo giorno..come c’arrivo a lunedi prossimo?!?” .
Arriviamo finalmente in hotel dopo aver socializzato con un autista di vigevano convinto stessimo andando a vedere tipo Irene Grandi al palazzetto. Si. Uguale guarda.  Posiamo tutto ci rinfreschiamo pipì e via a raggiungere gli altri in fila. Non c’è poi così tante gente e non è difficile scavalcare tutti e sederci vicino Chiara Claudia e gli altri che sono avanti. Grazie a dio. Mancano poche ore all’apertura ma siccome siamo in italia aprono con un’ora e mezza di ritardo. Bustina di zucchero, corsa, transenna lato julian/albert. Ora posso finalmente rilassarmi anche perché al loro set mancano solo DIECI ORE. Cominciano a suonare gli Elizabeth e poi Dan Black (ex cantante dei Planet Funk) e io non mi degno nemmeno di alzarmi da terra. Tocca ai Glasvegas. Credetemi se avessi avuto una cosa appuntita mi sarei squartata le vene. DIO MIO CHE PALLE. Un’unica canzone senza fine. Un’unica tonalità. Un’ora di agonia. Poi i Verdena. “vabè dai tanti anni fa mi piacevano che sarà mai..” penso io ingenua. DIO MIO CHE PALLE parte 2. Ma che musica è scusate?! Il prossimo che mi dice che sono fighi lo prendo a calci nelle palle. Scusate la finezza ma non si possono davvero sentire. Almeno speravo in un pezzo vecchio. No zero. Insopportabili. I Chromeo invece hanno fatto uno show pazzesco, loro sono davvero bravi.. peccato per il genere.
E intanto nel castello di fronte si affacciano a turno Nikolai e Nick e l’adrenalina comincia a pomparmi in ogni cazzo di vena.
Finalmente arrivano le 11. Si spengono le luci e come sempre comincio a piangere così senza un motivo preciso. Li vedo arrivare sul palco Fab si siede e dà un colpo sulla cassa. Un nano secondo e avevo già capito: new york city cops. Delirio. Poi parte alone together e io volevo morire di gioia. reptilia, machu picchu, last nite, taken for a fool, Albert mi sorride, muoio per 5 secondi e poi is this it e under cover of darkness che live è ancora più figa. Parte the modern age e dopo meno di un minuto si stacca tutto. “COSA CAZZO SUCCEDE?!?” panico. Urla. Fischi. Julian alza le braccia per dire che gli dispiace e non sa cosa sia successo. Ok torna la corrente, ci riprovano. Riparte the modern age. BUM. Di nuovo salta tutto. Passano altri 2 minuti di silenzio, poi si scusano e attaccano con whatever happened. Tutto bene. Julian si eccita a guardare noi della prima fila in costume/reggiseno/mezze nude. Life is simple in the moonlight, “ecco adesso c’è la parte più bella di tutta la canz…” BUM. salta di nuovo tutto gesù cristo. Intanto Albert rassegnato si siede su una cassa mentre Julian non sa se scendere o meno. Fa la finta “mi butto o non mi butto?!.. ok mi butto va” torna la corrente, Julian è in mezzo a noi mi ci aggrappo a cozza e mi lascio morire per altri 10 secondi. Torna su e ripartono con someday e poi YOLO e poi Niko mi saluta come un anno prima quando gli urlo “YO NIKOLAAAII” poi su you’re so right va di nuovo via tutto. E Jules dice che la sua voce è troppo forte da far saltare l’impianto :P Intanto Arriva sul palco anche Ryan mentre Julian e Albert si mettono a ballare abbracciati e poi non ho capito più niente perché mi sono ritrovata Fab tra le braccia. . . .
Si scusano ancora una volta ma ormai con tutte le interruzioni avevano finito il tempo a disposizione, ci salutano con take it or leave it e se ne vanno. Io ero nella disperazione più totale, è durato pochissimo non hanno finito la scaletta, hanno lasciato 2 pezzi a metà. Non poteva finire così, non ci potevo credere. Intanto la gente di merda da dietro lanciava bottiglie di vetro e birra sugli strumenti. La cassa di Fab ha rischiato di sfasciarsi almeno 5 volte e quelli della crew avevano paura di uscire a staccare tutto per paura di essere colpiti. Italiani di merda. Io intanto non mi smuovevo da li perché volevo a tutti i costi la scaletta, e dopo una crisi di nervi un buon uomo è venuto a portarmela. Usciamo e andiamo al parcheggio dei tourbus sperando di trovarli li, ma non se ne vede manco l’ombra. Sconfortate e tristi ce ne torniamo in albergo e io cerco di realizzare che da li a 2 giorni li avrei rivisti al Benicassim. Prima di poterci riuscire però, mi addormento pensando alla mano di Fab nella mia.



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