7/20/2011

Let's go to Benicassim!


GIORNI 2/3
13.07
Mi sveglio dopo 3 ore e sto ancora pensando alla mano di Fabrizio Moretti nella mia. “Buongiorno Chiara cosa facciamo oggi? Ah, andiamo al FIB? Davvero? Oh cazzo.”


Bus per la stazione, treno per milano, metro per centrale, navetta per orio al serio, e siamo sull’aereo. “STIAMO ANDANDO AL BENICASSIM?!” – “in realtà non volevo dirtelo ma..tutto questo aereo ci sta andando.. mmm” – “bhè si ma speriamo che almeno ci siano dei fighi non come quello seduto accanto a te..” – “bhè si dai ci saranno un sacco di inglesi..” –asdfjgòdghfdgk. Discorsi seri tra me e la Chiara.
Un’ora e mezza dopo siamo a Valencia, (“VALENSI?!?! DOVE?!?!” – “no..non Valensi…Valencia…… ma…. oddio...”) […cose che non possono essere spiegate..]. Agli arrivi troviamo la Silvia e Iasmine ad attenderci. Saluti baci abbracci e mi ritrovo ancora a parlare della cazzo di mano di Fab. 
E basta Maya su.
Valencia sarebbe una bella città, se solo non facesse questo dannatissimo caldo porco. E se solo avessero dei treni un po’ più decenti. I sediolini più scomodi della storia, ve lo giuro. E io avevo un cazzo di sonno che non vi sto a dire e non sapevo come star seduta e avevo una 50 enne inglese che mi metteva il culo in faccia ogni 3 secondi per arrampicarsi a prendere il suo stupido bagaglio. Ma ok va bene così. Ci rendiamo conto che stavamo viaggiando praticamente nel nulla. Attorno a noi c’erano solo kilometri e kilometri di..paglia..e terra. Poi a un certo punto è arrivato anche il mare però. e poco dopo eravamo nella stazione di Benicassim.
 L’insegna FIB Festival ci fa sbarellare un attimo poi decidiamo che non è il caso rimanere li in stazione ad ustionarci e così chiediamo come poter arrivare al festival senza dover camminare 80 mila ore sotto al sole. Ma ovviamente non avevamo calcolato che è un festival internazionale e che è tutto ben organizzato e quindi prendiamo una delle navette FIB e dopo 2 minuti siamo li all’ingresso. Piccola parentesi, dovete sapere che io e la Silvia oltre ai nostri zaini avevamo un borsone da portare in 2 con dentro la tenda e i sacchi a pelo, e quindi la cosa era un po’ comica, perché io dovevo muovermi con lei ma dovevo seguire la Chiara perché il mio biglietto era a suo nome. È stato comico, si.
Ci mettono il braccialetto e ci indicano l’area camping che era tipo a 2 kilometridicamminatasottoilsole da li. Andiamo e intanto guardiamo la gente che era già li, devastati, ubriachi, bruciacchiati. Amavo già quel posto e sapevo che l’avrei amato ancora di più.
Il camping era ben attrezzato, avevano messo dei teloni bianchi per riparare dal sole.. ovviamente a noi è toccata la zolla senza nulla. Mi sembra ovvio. Ci facciamo andar bene anche questo e cominciamo a montare la tenda. 3 ore di risate dopo avevamo finito. Io e la Silvia abbiamo dovuto rifare la nostra 2 volte, tanto così per farvelo sapere. I nostri vicini erano adorabili, soprattutto Big Jim, l’uomo delle tende. Se non ci fosse stato lui la mia adesso sarebbe chissà dove in spagna..spazzata via dal vento. Grazie uomo dei monti, rimarrai sempre nel mio cuore.

Parentesi su Big Jim: questo tizio abbiamo capito che è venuto al FIB non per i concerti, ma per donare il suo aiuto a gente bisognosa e impedita come noi, e per andare a fare escursioni sulle montagne. Il resto del tempo era in tenda a emettere strani rumori da ogni parte del suo corpo e a ricordare al suo “mate” quanto gli volesse bene. Un uomo dorabile insomma.
Torniamo a noi. Erano tipo le 19 e il sole scottava ancora come se fossero le 14 e non avevamo nemmeno una bottiglia d’acqua. Era tempo di andare in ricognizione, per fare un po’ di spesa e vedere un po’ come funzionavano le cose.
Prendiamo il bus per la città e andiamo alla ricerca di un supermercato. Cioè a Benicassim incontrare una persona normale era una cosa rarissima. Fibers ovunque, in ogni angolo. Buttati a terra a mangiare o dormire o a prendere il sole. Città invasa. Insomma facciamo la spesa compriamo qualcosa per sopravvivere (mele, grazie di esistere.) e dopo un giro in città torniamo al camping per riposarci un po’. Eravamo tutte già distrutte e il bello doveva ancora venire.
Ci ritiriamo nelle tende con l’intenzione di passare la prima notte dormendo per riprendere un po’ di forze. Ma de che. UN VENTO ragazzi che ho pensato “ecco ora arriva un uragano e ci spazza via tutti” la Chiara che ogni tanto cacciava la testolina dalla sua tenda per dirmi “Mayaaa ho pauuuraaa”. le tende sembravano prendere il volo con tutte noi più gli zaini dentro. Era una cazzo di cosa ASSURDA. Una nottata terribile. Poi mi giro a trovo la Silvia che si sentiva male. che ve lo dico a fare. Una nottata del cazzo ecco. Nonostante tutto credo di aver dormito un 4 ore.

14.07
Se la prima visita ai bagni chimici non era stata così terribile, quella della mattina dopo mi voleva far desiderare di essere in un albergo a 5 stelle. Traumatizzante. Ma la puzza più che altro. E io e la Silvia ci chiedevamo “ma dove cazzo va a finire tutto?!” un furgoncino con una pompa che emanava una puzza da far venire il vomito poi c’ha dato la risposta. …… la doccia non era male, l’acqua era gelida ma almeno ti faceva passare tutta la stanchezza e i dolori. E uscita di li ti sentivi rinata. 

Vamos a la playa. Spiaggia stupenda, chi mi conosce sa che io odio la sabbia, ma cazzo pagherei oro per avere quella sabbia sulle nostre spiagge. E l’acqua trasparente e non tanto fredda. Ho amato il mio primo bagno al mare dopo 2 anni senza vederne l’ombra.
Dopo aver incontrato il sosia più figo dello stesso Bradley Cooper e aver rubato un cartone gigante dalla spazzatura, torniamo alle tende per creare il nostro capolavoro da mostrare agli Strokes e prepararci per i primi live.
Andiamo ai gate con tutta calma perché non ci interessava stare davanti per Paolo Nutini e ci sediamo davanti quello che pensavamo fosse il main stage. “ah però..dai..dalle foto sembrava MOOOLTO più grande. È minuscolo dai..li tocchiamo. Cazzo che bello.” – “ehm..ragazze… questo è il palco piccolo………..il main stage è da tutt’altra parte.” Ah. Eeeecco…. Andiamo al VERO main stage e si bhè era un tantino più grande. Ma la cosa assurda era lo spazio davanti..la platea..chiamatela come vi pare..cioè enorme. Mi cominciavo a chiedere come avrei fatto a rimanere viva li avanti..con 80 mila persone dietro. O.o
Io e la Silvia decidiamo di vedere Nutini con calma da dietro, ma piano piano durante il live siamo finite a ballare in mezzo al casino. Non ne possiamo proprio fare a meno eh?! Lui figo, e probabilmente ubriaco. Bel live ma niente di che. La gente invece bho..li adoravo TUTTI da primo all’ultimo. Gente vestita in modo assurdo, tipi improbabili con il culo al vento, travestiti e così via.. e senza accorgercene erano già le 3 e mezza del mattino. 

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