GIORNO 1
Visto che devo farlo ci provo. Non so nemmeno da dove cominciare e non so se avrò la forza morale per finirlo, ma come detto ci provo.
Partiamo dall’inizio. Ovvero dall’ 11 luglio, lunedi.
Vado in stazione alle 21 convinta di dover prender il treno per milano alle 23 per essere in centrale la mattina dopo alle 7. Vado alle macchinette faccio per acquistare e mi spunta una strana scritta che dice “su questo treno non ci sono posti disponibili”. Faccio finta di niente e ripeto la procedura. Per tipo 4 volte. Non ci potevo credere. Ho maledetto Trenitalia e il loro sito del cazzo che da casa me li dava ancora disponibili e ancora nel panico continuo a premere tasti a caso mentre uno di colore dietro di me mi diceva cose che non voglio sapere. Insomma primo treno per milano la mattina dopo freccia rossa delle 6 e un quarto. Acquista. 91 euro. E intanto pensavo: “minimo dovranno limonarmi tutti e 5. A turno.”
Vado dalla mia amica, dormo 4 ore scarse e sono di nuovo a termini. Finalmente parto. Più mi avvicino a milano più l’ansia sale. La Chiara alle 8 mi scrive che sarebbe andata a prendere i posti in fila e io non potevo credere che erano le 9 ed ero ancora su un treno. E che prima delle 12 e 30 non sarei stata li al castello. Non ci potevo proprio credere. Arrivo in centrale recupero la Fede e ci fiondiamo a prendere il primo treno per vigevano. Era tardissimo. E dovevamo ancora passare in hotel a posare gli zaini. E c’era un caldo boia e io ero già distrutta e l’aria condizionata del treno mi aveva già fottuto testa e gola. Stavo malissimo e tutto quello che riuscivo a pensare era: “è solo il primo giorno..come c’arrivo a lunedi prossimo?!?” .
Arriviamo finalmente in hotel dopo aver socializzato con un autista di vigevano convinto stessimo andando a vedere tipo Irene Grandi al palazzetto. Si. Uguale guarda. Posiamo tutto ci rinfreschiamo pipì e via a raggiungere gli altri in fila. Non c’è poi così tante gente e non è difficile scavalcare tutti e sederci vicino Chiara Claudia e gli altri che sono avanti. Grazie a dio. Mancano poche ore all’apertura ma siccome siamo in italia aprono con un’ora e mezza di ritardo. Bustina di zucchero, corsa, transenna lato julian/albert. Ora posso finalmente rilassarmi anche perché al loro set mancano solo DIECI ORE. Cominciano a suonare gli Elizabeth e poi Dan Black (ex cantante dei Planet Funk) e io non mi degno nemmeno di alzarmi da terra. Tocca ai Glasvegas. Credetemi se avessi avuto una cosa appuntita mi sarei squartata le vene. DIO MIO CHE PALLE. Un’unica canzone senza fine. Un’unica tonalità. Un’ora di agonia. Poi i Verdena. “vabè dai tanti anni fa mi piacevano che sarà mai..” penso io ingenua. DIO MIO CHE PALLE parte 2. Ma che musica è scusate?! Il prossimo che mi dice che sono fighi lo prendo a calci nelle palle. Scusate la finezza ma non si possono davvero sentire. Almeno speravo in un pezzo vecchio. No zero. Insopportabili. I Chromeo invece hanno fatto uno show pazzesco, loro sono davvero bravi.. peccato per il genere.
E intanto nel castello di fronte si affacciano a turno Nikolai e Nick e l’adrenalina comincia a pomparmi in ogni cazzo di vena.


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